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RISORSE ENERGETICHE
Un’infinita boccata di ossigeno
- di: Leonello Serva
In tema di risorse terrestri, sappiamo che il nostro pianeta è limitato, ma avendo la forma sferica siamo di fronte ad un finito illimitato; in altre parole la sfera ha un'area finita, cioè esprimibile con un determinato numero, ma non ha confini definiti. È appunto finita, ma illimitata. Questo dovrebbe farci riflettere quando diciamo che una certa risorsa sta per finire, sappiamo troppo poco delle caratteristiche della sfera terra per fare queste affermazioni. Un esempio per tutti è quello dei combustibili fossili.
Se l’origine organica dell’ossigeno in atmosfera è quella vera ed ad oggi non ho alcuna ragione per dubitarne (ad ogni modo confutazioni sul tema sono benvenute), quello presente è pertanto il frutto della fotosintesi clorofilliana che è apparsa a un certo punto della storia della Terra.
in altre parole l’ossigeno presente oggi in atmosfera è tutto quello che la fotosintesi clorofilliana ha prodotto, come ci dice la storia geologica del nostro pianeta, prima nelle acque (dei mari) e poi sulla terra (circa 3 miliardi di anni fa nei mari e, come minimo da circa 400 milioni sulla terra) e che non è stato “bruciato” (ossidato o bruciato, nel vero senso della parola).
Per dirlo in modo forse di più facile comprensione per tutti, se prendiamo una pianta e ne bruciassimo tutte le foglie prodotte nell’arco della sua vita ed alla fine bruciassimo anche il tronco, potremo affermare che la pianta ha non ha contribuito a creare ossigeno libero (ciclo a zero produzione di ossigeno libero).
Ora, come detto sopra, siccome a partire da 3 miliardi di anni fa le piante (come detto sopra prima marine e poi terrestri) non sono state mai trattate così e cioè non è stata bruciata la materia organica da esse prodotta e la maggior parte di esse non è stata ossidata dopo la morte (di sicuro quelle marine e palustri), possiamo dire che la quantità di ossigeno oggi in atmosfera corrisponde alla quantità di materia organica non combusta da oggi a 3 miliardi di anni fa.
Inversamente possiamo anche affermare che se io bruciassi tutta la materia organica oggi presente sulla superficie terrestre più quella fossile trasformata ad esempio in torbe, carbone, petrolio, shale oil, bitumi, metano, arriverei a togliere l’ossigeno dall’atmosfera (questo in teoria, perché in realtà non è fisicamente possibile in quanto sotto un certo limite di ossigeno sarebbe anche difficile la combustione).
Mi si potrebbe obbiettare che non tutta la materia organica si è trovata dopo morta in un ambiente riducente e quindi si è trasformata in idrocarburi ma i termini del problema non cambiano vista l’enorme quantità prodottasi in 3 miliardi di anni. Per dare un idea di quanta essa sia prendiamo dalla Tabella 1 sottostante solo le alghe e le piante acquatiche: 24 x 10 alla nona x 3 x 10 alla nona = 72 X 10 alla 18 tonnellate; come vedete siamo a numeri incredibili: 72 milioni di miliardi di metri cubi considerando una densità pari a quella dell’acqua!
In realtà non è neanche così in quanto molta della materia organica che nel corso dei tempi si è accumulata nelle varie rocce ha subito anche processi più o meno intensi di metamorfismo e quindi non è più combustibile. In ogni caso anche togliendo questa, la quantità è infinitamente grande.
Tabella 1. Biomassa presente sul pianeta terra
Biomassa, tipo |
% |
Milioni di tonnellate |
Umani |
0,3 |
200 |
Bestiame: - Bovini - Ovini e caprini - Suini - Volatili da cortile |
1 |
520 75 100 10 |
Altri animali domestici o da compagnia |
|
5 |
Animali terrestri di grande taglia |
|
10 |
Animali terrestri di piccola taglia |
|
15 |
Pesci e crostacei |
|
1.000 |
Insetti, batteri, protozoi, ecc. |
|
15 |
Piante: - Piante coltivate - Altre piante terrestri - Alberi - Alghe e piante acquatiche |
3
|
2.000 8.000 39.000 24.000 |
Totale biomassa planetaria |
|
75.000 |
Totale biomassa antropica |
4-5 |
|
(da: L. Padovani et al. Biodiversità, Risorse per lo Sviluppo. ENEA, Roma, 2009)
Ora dalla scoperta del fuoco (400.000 anni?) stiamo bruciando piante e da più di duecento anni stiamo bruciando combustibili fossili in maniera sempre più significativa. Nello stesso tempo però non misuriamo alcun decremento dell’ossigeno in atmosfera. Mi si può obbiettare che la quantità di ossigeno è talmente alta in atmosfera che non è possibile accorgersene. Ma questo è una prova ulteriore di chissà quanto materia organica (combustibili fossili) c’è ancora intrappolata nella terra.
Con questi dati credo che dovremmo avere poca paura di quanti combustibili fossili ci siano da esplorare. Certamente la loro esplorazione ed il loro utilizzo sarà differente in funzione del tipo di combustibile fossile che cerchiamo. Io sono però convinto, vista la mole delle risorse disponibili, che quanto sopra ci debba far riflettere sul catastrofismo che si sta facendo in merito alla fine dei combustibili fossili.